LA NOSTRA STORIA

La nostra storia

“Il Monastero di Santa Maria degli Angiolini di via Laura, o via della Colonna, ebbe principio nella sua fondazione da sei buone donne […] che fino dell’anno 1507 si ritrovavano in questa città di Firenze, quali deliberando, unite insieme, di volere servire a Dio […]”
(Libro di Memorie del Monastero)

La Fondazione Conservatorio Santa Maria degli Angeli è oggi uno dei pochi antichi Conservatori rimasti in terra Toscana successivamente alla soppressione dei Conservatori nel 1808.
Esso si estende nel centro storico della Città Metropolitana di Firenze, in uno spazio compreso tra Via della Colonna, Via della Pergola, Borgo Pinti e Via Giusti, “una zona illustre” per la presenza delle abitazioni di celebri artisti tra i quali Benvenuto Cellini, maestro del Manierismo italiano e Jacopo da Pontormo, anche lui esponente del primo Manierismo cinquecentesco e allievo di Andrea del Sarto.

La prima pietra di edificazione risale al XVI secolo, quando, nel 1507 sei donne fiorentine comprarono da un lanaiolo, certo Dionisio di Clemente, una casa posta in via Laura di Pinti per dedicarsi a pratiche religiose e caritatevoli, sotto la guida del canonico Marco Strozzi, adottando la regola delle Terziarie Domenicane, grazie ai privilegi ottenuti prima da papa Giulio II, confermati qualche anno più tardi da papa Leone X, Giuseppe Richa, gesuita, scrittore italiano e profondo conoscitore della storia della chiese fiorentine, elenca i loro nomi: Domenica di Clemente Checchi di Castelfranco, Ginevra e Maria di Andrea di Berna da Santa Maria Impruneta, Lisabetta di Andrea Pollandi da Sesto, Taddea d’Ippolito Valenti di Firenze e Lucrezia di Leonardo di Piero di Firenze.

Il fabbricato fu trasformato in epoca successiva in un monastero di clausura domenicano, chiamato “Santa Maria degli Angioli a Pinti” o anche “Santa Maria degli Angiolini” (talvolta, era anche detto di San Giovacchino o San Michele Arcangelo): così lo chiamava anche il vulgo nel XVI secolo, intendendo il monastero domenicano, cui è annessa anche la chiesa, per distinguerlo dagli altri due monasteri vicini, quello camaldolese in Via degli Alfani e l’altro cistercense di Borgo Pinti.
L’intero edificio del monastero, dallo schema regolare, con giardino interno centrale a forma quadrangolare, fu edificato grazie ai lasciti ereditari di alcune famiglie nobili fiorentine, tra cui si ricordano Albizi, Buonaccorsi, Gianfigliazzi, Giugni, Ridolfi, Tedaldi e Tegliacci; di più, esso ingloba, nella parte del convento adibito poi a sagrestia, una casa appartenuta al signore di Firenze Lorenzo de’ Medici (1449-1492).

Il complesso si sviluppò in maniera progressiva nel corso del 1500: vi fu l’aggregazione, alla compagine edificatoria iniziale, di altri edifici, degli “orti” e la successiva costruzione della Chiesa di Santa Maria degli Angiolini, consacrata nel 1571.

Per raggiungere gli orti e i nuovi edifici, non accedendo dalla strada e in ossequio alle regole clausurali, vennero successivamente costruiti sottopassi e passaggi sopraelevati, tipici della Firenze medioevale e moderna. Degno di nota è un cavalcavia coperto, tuttora esistente, che collega Via Laura a Via della Colonna, che fu costruito nel 1617 su concessione di Ferdinando II de' Medici.

Dopo ulteriori ampliamenti architettonici avvenuti nel seicento e vari interventi di ristrutturazione e decorativi nel 1785, al convento venne tolta la clausura e fu trasformato, con motu proprio, in “Conservatorio per l’istruzione delle fanciulle di distinte famiglie” da Pietro Leopoldo I d’Asburgo Lorena, Granduca di Toscana, e venne affidato alle monache Oblate di San Domenico.

Tra i molti interventi, si ricordano sia le grandi pale d'altare dipinte sia i pregevoli stucchi barocchi della chiesa, opere queste eseguite dai maggiori maestri fiorentini dell'epoca; tra cui si segnala l’affresco intitolato l’”Ultima cena” (1631), situato all'interno del refettorio del monastero, mirevole opera del pittore Matteo Rosselli (1578-1650), caposcuola fiorentino e maestro dell’austero stile della Controriforma.
Nel corso dei secoli le monache hanno svolto un importante ruolo “imprenditoriale”: con la vendita di lavori di ricamo ad uso liturgico (paramenti sacri) su tessuti preziosi, riuscirono a finanziare l’acquisto di parte degli edifici utilizzati per ampliare il complesso monastico ed a provvedere al miglioramento complessivo della Chiesa di Santa Maria degli Angiolini, rendendola adorna di dipinti, reliquiari, fioriere e candelieri di pregio, testimonianza diretta del florido artigianato fiorentino.

A seguito del processo di unificazione italiana, con il Regio Decreto n. 1941 datato 6 Ottobre 1867, il Conservatorio fu sottomesso alla potestà del Ministero della Pubblica Istruzione; solo nel 1900 fu concessa l’apertura di una scuola pubblica e si dovrà aspettare il maggio del 1925, perché venisse trasformata in Istituto Magistrale, completando l’attività didattico-educativa con l’apertura di quattro scuole: materna, elementare, media inferiore e media superiore.

Tra il 1996 e il 2006 il complesso degli Angiolini è stato oggetto di un’importantissima opera di restauro e di recupero alle migliori condizioni conservative del proprio patrimonio artistico.

In particolare, gli interventi hanno riguardato la chiesa, l’organo a canne, il cosiddetto “coro delle monache” e la famosa “sala della duchessa”.

La lunga e laboriosa opera di restauro è stata promossa dalla Soprintendenza per i beni architettonici e per il patrimonio storico-artistico di Firenze, dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, dallo Studio Art Centers International (S.A.C.I.), dalla Bowling Green State University dell’Ohio e dalla IMAF (International Music and Art Foundation).

Nel 2006 il Conservatorio si è trasformato in una Fondazione-Conservatorio, che ha come scopo quello di perseguire le funzioni sociali della cultura, dell’istruzione e dell’accoglienza, tenendo sempre presente l’ispirazione cristiano-cattolica delle origini.

Ancora oggi la Fondazione Conservatorio Santa Maria degli Angeli persegue la sua opera educativa nell'istituzione scolastica paritaria, costituita dalla Scuola dell’Infanzia, dalla Primaria, dalla Secondaria di primo grado e dal Liceo Classico Europeo.
Attualmente, i locali del monastero ospitano un convitto per studentesse universitarie, religiose, pellegrine e sportive, e per famiglie provenienti da tutto il mondo, nella sua funzione di “casa per ferie”. La struttura è sede di numerosi eventi e attività culturali, volti alla valorizzazione del suo patrimonio storico-artistico.
All’interno della struttura vive ancora oggi una piccola famiglia religiosa costituita dalle monache dell’ordine “Salesiane Oblate del Sacro Cuore”, succedute alle religiose della “Congregazione delle Suore di Santa Marta”. 

Prof. Simone Fagioli
Professore di Storia e Filosofia, perito d’arte ed esperto di antichità ed oggetti d’arte

Bibliografia

AA.VV., Santa Maria degli Angiolini a Firenze. Dieci anni di restauri=Ten years of restoration, Firenze, EDIFIR, 2006.
Conservatorio di Santa Maria degli Angiolini: restauro del coro delle monache e della sala della duchessa, a cura di F. Spadoni, P. Bongiovanni, M. Parma, s.l., s. n., 2006.
M. Busia, Il barocco torna alla luce, articolo su Il Firenze, 22 novembre 2006, p. 41.
P. Bargellini, E. Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978.
G. Richa, Notizie istoriche delle chiese fiorentine divise ne' suoi quartieri opera di Giuseppe Richa della Compagnia di Gesù accademico fiorentino, e socio Colombario, 10 voll., Firenze, Viviani, 1754-1762.

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